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IMER

PALAZZINA PER UFFICI ED ABITAZIONE

16   /   02   /   2014

La Ditta Bettega Ennio & C. S.N.C. ci ha affidato l'incarico di predisporre il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione della "Nuova palazzina direzionale" occupata in larga parte da uffici e dalla residenza del custode azienda.

 

L'esigenza della committenza è quella di ampliare gli spazi disponibili ad ufficio, realizzando sei postazioni fisse con possibilità di espansione e blocco servizi igieni e spogliatoio per lavoratori, limitando al massimo le interferenze con le lavorazioni industriali dello stabilimento.

BORGO VALSUGANA

Coming soon

REALIZZAZIONE PALAZZINA COMMERCIALE

16   /   06   /   2013

GRIGNO

I titolari dell’Impresa Alimentare “Vecchia fattoria da Bepponato” con sede a Grigno, via Prà Minati 1/A avevano bisogno di  un nuovo locale dove trattare le materie prime. Così è nato il progetto del nuovo caseificio dove vengono prodotti derivati del latte di capra.

REALIZZAZIONE CASEIFICIO

31   /   05   /   2016

INZAGO

Ristrutturazione interna di un capannone industriale ad Inzago (Milano)

CAPANNONE INDUSTRIALE

16   /   06   /   2013

STRIGNO

SEDE Bressanini

LEGNO

16   /   06   /   2013

Il signor FB intende quindi ristrutturare l’edificio per poterne ricavare un edificio ad uso magazzino deposito (piano terra) ed espositivo uffici nel piano primo. In particolar modo a piano terra magazzino, centrale termica, bagno e ripostiglio e a primo piano ingresso, uffici, bagno, sala esposizione e zona intrattenimento. Verranno effettuate anche delle demolizioni importanti che riguarderanno la parte semi interrata destinata attualmente a deposito disposta a nord dell’edificio principale. Usufruendo dell’ampliamento del 15% del volume esistente, l’immobile in questione verrà sopraelevato, in modo da poter ottenere a piano primo dei locali adatti all’esposizione. La copertura sarà quindi sopraelevata di circa 1,70 ml. Da un punto di vista architettonico viene conservato il segno della copertura voltata attuale divisa però da una discontinuità che permette di catturare luce per le sale espositive. L'uso dei materiali esterni è improntato alla semplicità e alla durevolezza con cromatismi basati sull'uso dei grigi (tetto in lamiera e rivestimenti) contrastati dall'intonaco rosso. La copertura in lamiera graffata grigia viene proposta in quanto l'edificio si trova fuori della perimetrazione storica e sottolinea il carattere commerciale della costruzione. 

SCURELLE

Coming soon

CAPANNONE INDUSTRALE ED ABITAZIONE

16   /   06   /   2013

LIEGI

NUOVO NEGOZIO ED ABITAZIONE

Il progetto prevede la ristrutturazione e l'ampliamento del negozio di lingerie Ludy a Fleron, in Belgio. A primo piano si è deciso poi di realizzare un nuovo alloggio.

20   /  10   /   2015

STRIGNO

Il progetto prevede la ristrutturazione con lo studio dei nuovi arredi dello storico Caffè Rinaldi, che dopo l'intervento cambia nome in Moomba Cafè.

MOOMBA CAFE'

16   /   06   /   2013

STRIGNO

Il vecchio locale di fotografie all'ingresso del paese di Strigno cambia destinazione e si trasforma in un moderno e frequentato bar, il nuovo Caffè Centrale con dehor sotto una tettoia.

CAFFE' CENTRALE

16   /   06   /   2013

BIENO

3NTO. LOCANDA DEL GUSTO DAL 1848

“3nto”, la vecchia Locanda Trento della nonna Gina, ha riaperto le sue porte in una veste completamente nuova, puntando su nuovi colori e nuovi materiali che si fondono con i vecchi pavimenti e la struttura muraria di metà Ottocento.

16   /   06   /   2013

CASTEL IVANO

CENTRO COMMERCIALE COOPERATIVO

16   /   06   /   2013

L'impianto nel suo insieme è composto da due corpi edilizi principali disgiunti e disposti con il loro asse maggiore in direzione nord-sud.

La p.ed. 823 contraddistingue l’edificio che sta affiancato alla strada provinciale n° 76 del Tesino, questi è stato probabilmente costruito negli anni ’20 - ’30 del nostro secolo, e non presenta sicuramente nessun particolare pregio architettonico. La costruzione era inizialmente composta da tre piani destinati a residenza e da un interrato (cantine). In seguito, con l’intervento effettuato per la realizzazione della nuova Famiglia Cooperativa di Strigno, si è abbassato il livello del terreno verso valle, in modo da liberare il fronte sud dell’edificio. Tale modifica ha innalzato il prospetto portandolo a quattro piani. Sulla sommità dell’edificio giace un tetto a quattro falde spioventi con manto di tegole di laterizio.

Nella sua interezza, questo volume è ben proporzionato, soprattutto dove conserva la quota originaria del terreno e si presenta come una architettura di modesto rilievo tipologico formale.

Laddove invece, e sto parlando nella fattispecie della facciata rivolta verso sud, si è abbassato il piede dell’edificio, si nota una sproporzione tra larghezza e altezza del fronte che distorce e inficia tutta la percezione del volume.

La piastra commerciale affiancata è alta 5.5 m circa e occupa gran parte della superficie del lotto. Essa si addossa senza toccarlo al lato est della casa. Questa disposizione configura uno strano rapporto tra i due volumi costruiti. In realtà non vi è nessuna tensione fra loro ed essi giacciono in una muta vicinanza. L’autismo è anche accentuato dalla diversa natura materica esterna che sembra allontanarli in maniera irreversibile.

CASTEL IVANO

CENTRO RACCOLTA MATERIALI

16   /   06   /   2002

Il tema trattato nella seguente progettazione costituisce l’opportunità di ribadire l’importanza della progettazione di tutto lo spazio aperto, senza trascurare le infra-strutture tecniche e i luoghi di risulta, veri e propri “interstizi” e “ritagli” urbani. Si tratta di spazi di difficile denominazione (non rientrano pienamente nelle classiche categorie di piazza o di strada), culturalmente poco considerati o scartati perché marginali, poco visibili, secondari rispetto agli obiettivi e ai budgets, inevitabili incidenti di percorso delle dinamiche urbane.

Il tema non è nuovo ma vale la pena attualizzarlo per quanto riguarda le attrezzature per gli spazi urbani.

Il disegno architettonico dei vuoti urbani, delle sedi stradali, di incroci, zone a verde, aiuole, parcheggi, isole ecologiche, delle cosiddette infrastrutture ed attrezzature tecniche, viene spesso dimenticato o considerato come voce di spesa superflua dalle Amministrazioni (tanto da liquidarlo con la banale collocazione di oggetti tratti da cataloghi, per lo più deludenti, di prodotti per l’“arredo urbano”). Anche dai progettisti l’impegno per questa progettazione è sottovalutato, ed essa viene considerata con attenzione marginale, puntando a temi progettuali ed incarichi considerati più rappresentativi. Pertanto questi compiti progettuali sono stati finora delegati alle competenze della tecnica ingegneristica.

È del tutto evidente, però, che un’autentica qualità urbana non può prescindere dalla progettazione diffusa e che non è possibile continuare a trascurare le porzioni “scomode” del territorio.

Gli interventi sulle infrastrutture, legati al riassetto della viabilità, dei servizi e delle attrezzature urbane, costituiscono in realtà delle occasioni straordinarie per ripensare parti di territorio, ridefinire lo spazio e reinventarne le modalità d’uso.

Il disegno dello spazio urbano, libero dall’edificazione, in tutte le sue molteplici e possibili articolazioni, soddisfatti gli standards urbanistici ed i requisiti della manualistica tecnica, può e deve essere inteso come uno strumento in grado di incrementare la qualità della vita dei suoi utenti.

Per quanto riguarda l’ambito all’interno del quale abbiamo operato nella progettazione e realizzazione del CRM di Villa Agendo occorre premettere che lo “spazio interstiziale” non è stato considerato solo un luogo fisico ma è stata valutata la sua caratteristica di unicità, o di nicchia, all’interno della quale alla bassa disponibilità di risorse economiche si richiede un alto impegno di qualità progettuali, realizzativi e nello svolgimento del processo di recupero dei materiali.

La sfida è stata configurare lo spazio periferico, contemporaneo, minimale, lo spazio vuoto e continuo dei luoghi interstiziali, uno spazio non concluso di un processo in costruzione permanente.

L’architettura come valore figurativo deve rappresentare un controllo preciso del processo economico e formale necessario a unificare la complessità. Oggi il paesaggio contemporaneo per essere descritto si rappresenta con parole quali disorientamento, frammentazione, sovrapposizione, indifferenza, simultaneità, asimmetrie, assonanze, complessità… e per essere riconfigurato occorre costruire luoghi che di queste regole si compongano, o meglio si trasmutino, in una forma nuova nella quale trovare valenze estetiche di riconoscimento e rappresentazione.

Con queste premesse abbiamo pensato e costruito il centro di raccolta materiali di Villa Agnedo. La piattaforma svolge la funzione di “deposito temporaneo” e non accoglie attività di smaltimento e recupero.

Funzionalmente sono state assicurate:

la recinzione dell’area con un unico accesso carrabile controllato da un addetto;

l’accoglimento dei container di raccolta in area protetta dalle acque piovane;

le aree per le manovre di scarramento (6,5 ml + 12,5 ml per manovre di accostamento);

le aree d’ingombro dei container;

l’accoglimento dell’utente in area coperta dalle quali partono le passerelle per le manovre di deposito e differenziazione senza dover affrontare dislivelli.

i containers per la raccolta di: Inerti domestici, Forsu e scarti di giardinaggio, accumulatori, materiali metallici, tessili; pressa carta e plastica, cippatrice; campane vetro e alluminio; deposito oli minerali e vegetali domestici.

I containers di raccolta sono posti a quota inferiore rispetto al piano di conferimento dei materiali alla profondità di 1 metro. Tale scelta ha permesso di evitare l’imposta di gronda della copertura a quote elevate (ingombro verticale superiore a 4.50 m), il mantenimento del piano di conferimento a quota 0.00 ed il facile deposito dei materiali di rifiuto da parte dell’utenza. È stato introdotto un ufficio per l’accoglimento dell’addetto preposto al controllo e manutenzione.

Si è data risposta ad aspetti estetici e funzionali per ottenere un’opera di impatto architettonico minore rispetto a quanto fatto in precedenza. Non si voleva far assomigliare il manufatto ad una stazione di servizio, o ad una anonima tettoia di dimensioni industriali, in considerazione all’analogia tipologica.

La posizione dell’edificio addossata al pendio e nascosta da una montagnola di terreno vegetale verso il lato della strada, i suoi materiali di costruzione (acciaio, legno, vetro e alluminio per la struttura di copertura) e la messa in trincea dei containers, garantiscono la percezione di un insieme ordinato.

Le colonne inclinate sostengono l’aggetto di copertura dei containers posti sulla testa dei piazzali, ma non intralciano le manovre di scarramento; l’inclinazione del tetto dà un’unica linea di gronda di raccolta delle acque piovane.

CASTEL IVANO

Progetto esecutivo a Villa Agnedo, Castel Ivano (TN) per la realizzazione di una nuova birreria.

BIRRERIA

16   /   06   /   2013

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